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  • Guida alle Comunità Energetiche Rinnovabili

    La crisi energetica che sta investendo l’Europa a seguito del conflitto russo-ucraino ha evidenziato l’urgenza di una transizione energetica, ovvero del passaggio graduale dalle fonti energetiche inquinanti e limitate come il carbone e il petrolio alle fonti energetiche rinnovabili prodotte da elementi naturali e non soggette a esaurimento.

    Il contributo che queste nuovi fonti di approvvigionamento possono dare alla salute dell’ambiente e dell’uomo è enorme.

    Concretamente la transizione energetica si declina in una serie di provvedimenti atti a favorire la diffusione di micro impianti di autoproduzione di energia pulita.

    La Comunità Energetica Rinnovabile è uno di questi strumenti.

    E' costituita da cittadini o soggetti giuridici che si uniscono per produrre, utilizzare e rivendere energia pulita beneficiando di autonomia gestionale e di importanti vantaggi economici.

    Obiettivo principale della Comunità Energetica Rinnovabile è dunque quello di fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri. Le Comunità Energetiche Rinnovabili possono essere costituite da chiunque voglia realizzare un impianto di produzione energetica, dunque da semplici cittadini, da condomini, dagli enti istituzionali, alle imprese e le attività commerciali. Insomma chiunque può proporne la costituzione attraverso una prima fase informativa in cui si analizzano i costi dei consumi totali (analizzando le bollette) e le eventuali opportunità (e ce ne sono molte come abbiamo visto in altri articoli sull’argomento) di finanziamento da parte delle istituzioni locali e regionali e dunque la sua formale costituzione previa registrazione all’Agenzia delle Entrate come soggetto giuridico, con finalità sociali e ambientali e si registra all’Agenzia delle Entrate, nominando un Rappresentante Legale. SI dimensiona dunque il progetto dell’impianto necessario da andare a realizzare e si conferisce un incarico ad un professionista qualificato per lo studio di fattibilità, ovvero per valutare il luogo dove ubicare l’impianto e il costo complessivo per la sua installazione e messa in funzione.

    Realizzato l’impianto si procede all’allaccio alla rete pubblica ovvero alla stipula del contratto di vendita dell’energia con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici).Passaggi semplici che tuttavia richiedono il supporto qualificato di professionisti per arrivare finalmente a declinare concretamente il termine transizione ecologica.

     

    Di seguito potete scarica una guida completa redatta dal GSE sull'autoproduzione energetica e sul funzionamento della Comunità Energetica Rinnovabile.

     

     

    Alessio Cecera


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